PALLA

Il mio cane aveva delle pessime abitudini fino a poco tempo fa, tipo rotolarsi negli escrementi.
È un’abitudine esecrabile a mio modo di vedere. Gli etologi sono divisi sul motivo di questo comportamento nei cani. Il mio sospetto è che sia una specie di perversione primordiale. Nel caso specifico del mio cane c’è anche la sua innata predisposizione alla tragedia. Lui adora non tanto il rotolarsi in sè, ma tutto ciò che ne segue. Il mio sguardo atterrito, le urla, la vergogna, e soprattutto il rito teatrale della purificazione. Il mio cane morde volentieri appena ne ha la possibilità, perciò prima di lavarlo devo mettergli la museruola. È qui che gode come un pazzo secondo me. Forse sente che in quei momenti prende tutta la mia attenzione e la mia cura. Infatti, mi spoglio ed entro sotto la doccia insieme a lui per il rito scomposto e nervoso delle nostre abluzioni di coppia. Due o tre mani di shampoo alla pesca o al miele di solito bastano. Ma l’ultima volta nessuno shampoo è riuscito a togliergli l’ odore immondo di dosso e ho dovuto sfregarlo a lungo con prodotti disinfettanti. Ho usato anche della candeggina e il mio cane si è stinto un pò, a chiazze, sembrava malato. Tutti mi chiedevano che cosa avesse, e aggiungevano ovviamente poverino poverino. Ma finalmente non puzzava più. O almeno, non aveva più quell’odore nauseabondo. Il mio cane però al naturale è di un bel nocciola. Dopo il trattamento aveva preso la tinta Ral 9001, bianco crema, e profumava di candeggina al limone.
Gli altri cani lo tenevano a distanza, lo prendevano per uno scherzo della natura, un etereo fantasma giallognolo a chiazze che non emetteva un odore da cane ma da prodotto per l’igiene domestica. Percui ovviamente un mostro, uno scherzo dell’evoluzione del ramo domestico dei cani da bandire dalla comunità. Furono giorni piuttosto tristi per lui, credo che abbia anche avuto un pò di depressione e l’ho anche sorpreso annusare la trielina per andare fuori senza di me.
Una notte leccò lo spruzzino del chilit bang e sognò pianeti che decadevano e condomini che crollavano con un’espressione irritata, arrotolava istericamente la lingua, doveva avere un saporaccio terribile in bocca. Ma poi gli passò, passa tutto. Anche ai cani. E tornò a fare una vita normale, normalmente odiato o normalmente temuto dai 30 e passa cani maschi del quartiere. Ignorato dai cani femmina. E perennemente dedito al coprorotolamento.
Fino alla notte in cui si era buttato come un folle nella roggia per inseguire chissà quale roditore peloso grasso e croccante.

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