Luchino

Il mio cane si chiama Luchino e mi osserva sempre con molta attenzione mentre faccio colazione.

Conosce i miei punti deboli molto meglio di me, credo che li ripassi nel sonno per essere sempre un pò in vantaggio. Così cerca (e riesce) a farmi sentire in colpa per i biscotti che mi spettano solo perché ho due bei pollici opponibili adatti ad aprire le confezioni di cibo e lui no. Siccome odio sentirmi in colpa ancora prima di essermi lavato i denti vince lui e ottiene una grandinata di fiocchi d’avena sulla testa.

ORFEO

Mentre stiro ascolto alla radio la rassegna stampa del terzo canale Rai e godo pensando a quanto anche oggi sarò informato e in anticipo su tutti.
Al mio cane queste operazioni non interessano. Mi fissa e aspetta perchè io domino il segreto della porta. Per lui la porta di casa e i suoi meccanismi nascosti sono un mistero. Se deve fare la pipì, la deve fare sempre, ma se deve proprio fare la pipì, ha bisogno di me. Mi guarda, fisso. Smette di fremere e mi guarda. Può guardarmi per minuti, forse cerca di ipnotizzarmi. Probabilmente ci riesce, perché dopo un po’ che mi guarda in un modo o nell’altro finisce che usciamo.

TONTO

Appena prendo le chiavi in mano, lui si scuote e smette di ipnotizzarmi ma io ormai vado verso la porta come un automa. Nella sua testa chiavi e pipì devono essere nello stesso cassetto perché il gioioso tintinnio delle chiavi lo scuote ulteriormente, comincia a sciupare energia andando avanti e indietro senza motivo per il corridoio.
Una volta fuori, se Luchino trova quello che cerca io all’improvviso perdo ogni importanza. C’è qualcosa nel naso del cane che quando incontra un certo lussurioso profumo gli suggerisce “vai, lascialo perdere quello lì col guinzaglio, ci penserai più tardi”.

KING

Rimango senza un ruolo preciso, in questi momenti lui va in giro ad annusare qua e là e ad affermare le sue ragioni urinarie nel mondo, io non so più tanto bene che cosa ci sto a fare. Se c’è la ragazza col cane osservo la ragazza col cane. Se no osservo il mio cane. Se arriva la ragazza col cane fingo di osservare il mio cane sperando di parlare con la ragazza del cane del mio cane o del suo cane, o di qualche altra stronzata che mi permetta di conoscere la ragazza del cane e uscire con lei senza cani e fare delle cose più piacevoli e interessanti. Oggi c’è solo il mio cane. Che sembra così innocuo a guardarlo.
In realtà è un feroce assassino, uccide per divertimento. Quando lo sorprendo con un uccellino in bocca gli do una scarica di botte perchè capisca quanto è stupida e inutile la violenza contro gli altri esseri viventi. Ma non serve. Ho il sospetto che attribuisca le botte alla mia invidia per il fatto che lui è abilissimo nel catturare gli uccellini e io sono solo capace di prendere cibo già morto dagli scaffali del supermercato.

MOKA

Credo che il mio cane meriti un bel grattone. Stranamente il suo volto non tradisce il minimo senso di colpa, anzi, il suo muso tradisce la coscienza di un cherubino.
È felice perchè ha sentito alla radio che oggi c’è il blocco del traffico. Chi non ha la macchina come me ne gode intimamente come i nomadi alla scadenza dell’Ici. Sono giunto alla conclusione che la macchina sia un oggetto assolutamente inutile, così l’ho venduta, e ne sono felice. Anche il mio cane non ne sente la mancanza. Lui adora il blocco del traffico. Non sa bene che cosa sia ma la città gli sembra una figata. Siccome è un cane scappatore, sa che in quei giorni allento un pò la guardia e lui scappa, fino a sera. Per quanto ne so potrebbe andarsene in Liguria. La sera è stanco morto e diventa il peluche di sè stesso.

SPILLO

Il mio cane è senza ombra di dubbio la reincarnazione di un soldato che ha sofferto molto.
Lo capisco dai suoi sonni agitati.
E dal fatto che se pronuncio di botto la parola “battaglia delle Ardenne” assume un espressione terribilmente affranta.
Siccome io e Mamba guardiamo sempre i documentari sulla guerra per un certo periodo ho pensato che fosse stato scosso dalla visione di un film. Ma probabilmente mi sbagliavo. A parte che i programmi che guardiamo noi a lui non dicono niente. Quando io e Mamba guardiamo un documentario cerchiamo di tirarlo dentro in tutti i modi ma non c’è niente da fare. Forse è frustrato dal fatto di vedere sempre la tele in bianco e nero. Gli piace solo “Chi l’ha visto?” E i reality dove non succede niente. Ma in generale il mio cane si stufa, tantissimo. Passa le giornate a stufarsi e sbuffare. Mi guarda con l’occhio acquoso, sbuffa in modo teatrale e mi fa sentire tanto in colpa.
Così mi è venuta l’idea, comprargli un cane. Un cane tutto suo di cui occuparsi. Con quel piccolo geniale gesto la sua vita è cambiata, e anche la mia.

RAGU'

Adesso il mio cane è molto più responsabile e attento. Porta il suo cane a fare la pipì, lo gratta, lo lecca anche un pò. È diventato adulto.
Il cane del mio cane si chiama Astore, è di una razza rarissima a cui appartiene solo lui ed é molto piccino.
Astore soffre di indigestione isterica.
Da quanto sono riuscito a ricostruire pare che di notte Astore faccia sempre lo stesso sogno. Nel sogno un dio gli concede per un giorno la posizione eretta e la parola. Allora Astore per prima cosa corre dal panettiere e compra un disco di pane pugliese ornamentale, quello della vetrina di Natale da sette chili che somiglia alla ruota di un carro egizio. Poi in rapida corsetta si reca alla gastronomia più vicina e ordina vari etti di tutta la produzione nazionale di insaccati e una scarica di vaschette in alluminio che fa riempire con fare disinvolto di robe che non sa chiamare e allora indica con le zampe. Ogni volta il bottegaio fa “sono tre etti e mezzo, lascio?”, e lui “lasci lasci”.
Poi torna a casa e si riempe la pancia fino a scoppiare. Durante la notte i suoi succhi gastrici che ci sono cascati in pieno lavorano a vuoto tutti felici e la mattina quando si sveglia ha sempre terribili dolori di stomaco ed è di pessimo umore.

ROMEO

Il mio cane è davvero saggio e adulto perchè la mattina si dimostra molto comprensivo verso il suo cane. Ma con questo sogno ricorrente il sonno di Astore è sempre piuttosto agitato. Mastica e sbava in modo fastidioso. E parla. O meglio crede di parlare.
Un pò schifato Luchino lascia Astore parlare nel sonno e masticare istericamente sul suo cuscino color mattone e viene a dormire nel centro esatto del mio letto.
Io non sono per niente d’accordo. A mio modo di vedere i cani, che come è noto lasciano una montagna di peli e lanuggine in giro, la sera dovrebbero stare per conto loro, o almeno lasciarsi mettere nel cellophan. Ma Lui è furbo e vigliacco, aspetta che mi addormenti e poi col favore delle tenebre striscia come un coyote di fianco a me.
Ho sentito la sua pesante e noiosa presenza sulle mie ginocchia e se non avessi temuto di essere morsicato lo avrei buttato giù. Invece ho dormito tutto storto, con dolori alle gambe e un senso di fastidio carico di risentimento.

PALLA

Il mio cane aveva delle pessime abitudini fino a poco tempo fa, tipo rotolarsi negli escrementi.
È un’abitudine esecrabile a mio modo di vedere. Gli etologi sono divisi sul motivo di questo comportamento nei cani. Il mio sospetto è che sia una specie di perversione primordiale. Nel caso specifico del mio cane c’è anche la sua innata predisposizione alla tragedia. Lui adora non tanto il rotolarsi in sè, ma tutto ciò che ne segue. Il mio sguardo atterrito, le urla, la vergogna, e soprattutto il rito teatrale della purificazione. Il mio cane morde volentieri appena ne ha la possibilità, perciò prima di lavarlo devo mettergli la museruola. È qui che gode come un pazzo secondo me. Forse sente che in quei momenti prende tutta la mia attenzione e la mia cura. Infatti, mi spoglio ed entro sotto la doccia insieme a lui per il rito scomposto e nervoso delle nostre abluzioni di coppia. Due o tre mani di shampoo alla pesca o al miele di solito bastano. Ma l’ultima volta nessuno shampoo è riuscito a togliergli l’ odore immondo di dosso e ho dovuto sfregarlo a lungo con prodotti disinfettanti. Ho usato anche della candeggina e il mio cane si è stinto un pò, a chiazze, sembrava malato. Tutti mi chiedevano che cosa avesse, e aggiungevano ovviamente poverino poverino. Ma finalmente non puzzava più. O almeno, non aveva più quell’odore nauseabondo. Il mio cane però al naturale è di un bel nocciola. Dopo il trattamento aveva preso la tinta Ral 9001, bianco crema, e profumava di candeggina al limone.
Gli altri cani lo tenevano a distanza, lo prendevano per uno scherzo della natura, un etereo fantasma giallognolo a chiazze che non emetteva un odore da cane ma da prodotto per l’igiene domestica. Percui ovviamente un mostro, uno scherzo dell’evoluzione del ramo domestico dei cani da bandire dalla comunità. Furono giorni piuttosto tristi per lui, credo che abbia anche avuto un pò di depressione e l’ho anche sorpreso annusare la trielina per andare fuori senza di me.
Una notte leccò lo spruzzino del chilit bang e sognò pianeti che decadevano e condomini che crollavano con un’espressione irritata, arrotolava istericamente la lingua, doveva avere un saporaccio terribile in bocca. Ma poi gli passò, passa tutto. Anche ai cani. E tornò a fare una vita normale, normalmente odiato o normalmente temuto dai 30 e passa cani maschi del quartiere. Ignorato dai cani femmina. E perennemente dedito al coprorotolamento.
Fino alla notte in cui si era buttato come un folle nella roggia per inseguire chissà quale roditore peloso grasso e croccante.

ZOE

Quella notte, riflettevo, doveva essere per forza successo qualcosa di strano. Da essere un normale cane tinta marrone opaco era diventato una specie di gadget luminescente da parabrezza. E questo non era tutto. Qualcosa d’altro, di intimo, doveva essere avvenuto quella notte. Era proprio cambiato lui, dentro. Più tranquillo, molto più tranquillo, quasi in uno stato di grazia direi. Luchino come ho già detto era abituato a morsicare le cose che non capiva a fondo, così a titolo precauzionale. Si trattasse di cose, di persone, perfino della propria coda.

RINGO

OTTO

AGATHA

ULISSE

BILLY